Emergenza Covid-19
L’emergenza determinata dalla pandemia di Covid-19 ha imposto severe misure di distanziamento sociale e la chiusura di ogni attività non essenziale. Anche la nostra associazione ha dovuto sospendere le attività che regolarmente, ormai da 12 anni, svolge a favore dei malati di Parkinson e dei loro famigliari/caregiver delle province di Biella e Vercelli.
Tuttavia non ci siamo dati per vinti e abbiamo immaginato un progetto che ci permettesse di sostenere ed essere vicini a tutti i nostri associati e alle loro famiglie anche in questo momento tanto difficile.
Abbiamo perciò dato avvio al progetto “Noi non siamo soli”, che prevede le seguenti azioni:
- consegna a domicilio di mascherine per uso civile a tutti i soci parkinsoniani biellesi e vercellesi e ai loro famigliari/caregiver conviventi, perché possano spostarsi per le ragioni consentite (spesa, acquisto farmaci, visite mediche, ecc.) in sicurezza;
- consegna di alcuni tablet ai soci che non sono in possesso di alcun dispositivo atto alla visione di video e alla comunicazione attraverso internet, per rimanere in contatto anche con loro;
- realizzazione e diffusione di una serie di video-didattici appositamente realizzati dai fisioterapisti e dai professionisti che collaborano con l’APB da anni, allo scopo di permettere, anche da casa, lo svolgimento delle attività complementari alla cura farmacologica (in particolare A.F.A., Nordic Walking e Logopedia);
- attivazione di un servizio di assistenza e supporto psicologico, a cura della Dott.ssa Alessandra Calabrò, al fine di aiutare coloro che in questo particolare momento vivono con maggiore fragilità la situazione di isolamento e l’interruzione della routine.
- promozione attraverso i propri canali social e apposite chat di informazioni utili riguardanti servizi gratuiti messi a disposizione da enti pubblici o organizzazioni pubbliche come la Croce Rossa Italiana e la Protezione Civile.
Il progetto, per il quale è stato richiesto un contributo alla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella nell’ambito del bando “Comunità fragile”, vuole essere un modo per non lasciare soli i malati di Parkinson, consapevoli che loro e i loro famigliari vivano con maggiore apprensione l’evolversi dell’attuale situazione e siano per questo maggiormente fragili.